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Gli obbiettivi della discussione della conferenza di Wannsee

Quel 20 gennaio 1942, durante la conferenza di Wannsee, tutti i convenuti che siedono intorno al tavolo della discussione sanno che lo sterminio è già iniziato.
Lo dimostra il fatto che alcuni di loro, come Rudolf Lange, sono i carnefici dello sterminio in corso in Unione Sovietica, mentre gli altri sono in posizioni di altissima responsabilità ed è loro ben noto cosa sta accadendo ad Est.
Per questo motivo la domanda che sorge spontanea è “Cosa vuole ottenere dunque Heydrich visto che tutti sono al corrente della situazione?”.
Come sottolineato da diversi storici gli obiettivi del capo delle RSHA sono sostanzialmente quattro:

  1. Chiarire che tutti i problemi connessi al progettato sterminio sono di sua competenza e di Heinrich Himmler.
  2. Informare che il destino degli ebrei, sui quali la Germania avrebbe messo la mani, è la morte.
  3. Ottenere la massima collaborazione da tutti i ministeri e le strutture burocratiche del Reich nazista.
  4. Risolvere i problemi generati dalle leggi di Norimberga riguardo il problema dei “mezzo-ebrei”.

I primi passi della riunione di Wannsee

Considerando gli obiettivi sopra enunciati, Reinhard Heydrich apre la riunione premettendo di avere ricevuto incarico da Hermann Göring di preparare la “soluzione finale del problema ebraico in Europa”.
Per far questo occorre stendere un piano che preveda i mezzi e la struttura organizzativa che porti a termine il compito. Ad ogni modo, informa i presenti, che la responsabilità di realizzazione del piano è di Himmler e alle sue SS.
Fino a quel momento i provvedimenti adottati contro gli ebrei sono stati, in buona sostanza, finalizzati a “ripulire in maniera legale lo spazio vitale tedesco dagli ebrei”. Questi provvedimenti hanno consentito l’emigrazione dal territorio del Reich e dal Protettorato di Boemia e Moravia di 537.000 ebrei.
Tuttavia lo scoppio della guerra ha di fatto bloccato la soluzione emigrazione, che al momento non risulta più una strada praticabile.
E’ dopo questo preambolo che Heydrich pronuncia una frase a dir poco agghiacciante: 

All’emigrazione è ormai subentrata, quale ulteriore possibilità di soluzione, secondo quanto preventivamente approvato dal Führer, l’evacuazione degli ebrei verso Est. Sebbene queste operazioni rappresentino soltanto una scappatoia, tuttavia, a questo riguardo, vengono fatte, sin da ora, esperienze pratiche della massima importanza ai fini della futura soluzione finale della questione ebraica.

Le “esperienze pratiche” alle quali Heydrich fa riferimento sono evidentemente le operazioni di sterminio da parte delle unità mobili di massacro gli “Einsatzgruppen“.

L’intervento di Eichmann alla riunione di Wannsee

Alla riunione di Wannsee è presente anche Adolf Eichmann responsabile “Ufficio per le questioni ebraiche ed evacuazione” denominato Referat IV-B-4. E’ un uomo all’apparenza mediocre e di poca importanza, ma con il suo lavoro riuscirà a spostare milioni di uomini dalle loro case fino alle camere a gas.
Eichmann mostra ai convenuti una mappa dell’Europa nella quale, oltre ai Paesi conquistati dai tedeschi fino a quel momento, sono segnate le nazioni nemiche e quelle neutrali. Per ogni nazione è indicata una stima degli ebrei che vi vivono. Heydrich conclude il suo intervento facendo notare, che nel quadro della soluzione finale della questione ebraica in Europa, il numero degli ebrei interessati ammonta a 11 milioni.

Il piano di Heydrich

Ma come raggiungere questo obiettivo? Ce lo dice direttamente Heydrich alla riunione di Wannsee: 

Ora, nel quadro della soluzione finale della questione ebraica e sotto la necessaria guida, gli ebrei devono essere utilizzati all’Est nei compiti lavorativi giudicati più opportuni. Inquadrati in grandi colonne e separati per sesso, gli ebrei abili al lavoro saranno condotti in quei territori a costruire strade, operazione durante la quale senza dubbio una gran parte di loro soccomberà per riduzione naturale. Il nucleo che alla fine sopravviverà a tutto questo, e si tratterà della parte dotata della maggiore resistenza, dovrà essere trattato in maniera adeguata, poiché rappresentando il frutto di una selezione naturale, qualora fosse lasciato andare libero, dovrebbe essere considerato la cellula germinale di una nuova rinascita ebraica (si veda l’esperienza storica). Nel quadro dell’attuazione pratica della soluzione finale, l’Europa verrà setacciata da ovest a est. II territorio del Reich, incluso il Protettorato di Boemia e Moravia, dovrà essere ripulito per primo, non fosse altro che per ragioni di carattere abitativo e altre necessità socio-politiche. Gli ebrei evacuati verranno dapprima portati, senza esitare, in cosiddetti ghetti di transito e di lì trasportati più a Est

Heydrich tace riunione di Wannsee sulla sorte degli ebrei inabili al lavoro, ma è sottointeso che per loro l’eliminazione deve essere immediata. Così sono poste le basi dello sterminio degli ebrei europei:

  • eliminazione immediata
  • eliminazione differita per mezzo del lavoro
  • sterminio dei sopravvissuti

Le conseguenze

La conferenza di Wannsee e le sue immediate conseguenze danno luogo in un’atmosfera di violenta propaganda antisemita, guidata da Hitler in persona. Il 30 gennaio 1942, nel tradizionale discorso per l’anniversario della sua nomina a cancelliere del Reich, il Führer si rivolge al popolo tedesco e al mondo dichiarando:

Ho detto due cose durante la seduta al Reichstag del 1° settembre 1939: in primo luogo che, ora che la guerra ci è stata imposta, né lo spiegamento delle forze in capo né il tempo della sua durata ci condurranno alla disfatta, e in secondo luogo, che il giudaismo trama una guerra mondiale internazionale per annientare, diciamo, i popoli ariani, mentre non saranno i popoli ariani che saranno annientati, ma il giudaismo! Poco tempo fa, in Germania, gli Ebrei hanno riso della mia profezia. Ignoro se ancor oggi ridano, o se la voglia di ridere sia loro passata. Ma, attualmente, posso comunque assicurarvelo: ovunque, la voglia di ridere gli passerà. E con questa profezia, sono io che avrò l’ultima parola

E’ sempre lo stesso Hitler che il 14 febbraio 1942 manifesta a Joseph Goebbels la propria determinazione a togliere di mezzo gli ebrei dall’Europa:

È inammissibile qualsiasi sentimentalismo, in questo caso. I giudei si sono meritati la catastrofe che vivono oggi. Così come vengono annientati i nostri nemici, anch’essi andranno incontro al proprio annientamento. Dobbiamo accelerare questo processo con inesorabile freddezza, e così facendo renderemo un immenso favore alla razza umana, tormentata per millenni dagli ebrei

Ormai la discesa nell’abisso è senza ritorno …

Guarda il testo integrale del Verbale della Conferenza di Wannsee.


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