Durante il conflitto, le malattie capaci di uccidere o debilitare i soldati dell’asse, come la tubercolosi o la malaria, sono al vertice delle preoccupazioni degli alti comandi nazisti. Viene quindi chiesto ai medici di trovare soluzioni efficaci e in tempi brevi. Quest’ultimi, per ragioni ideologiche o per mero opportunismo personale, aderiscono alla richiesta con “esaltante assertività” e concretizzano tali aspettative in un’ampia campagna di sperimentazioni condotte sui prigionieri dei campi di concentramento.

Gli esperimenti sulla tubercolosi

Se la malaria e la febbre gialla non rappresentano per i soldati tedeschi al fronte un problema concreto, la tubercolosi è fonte di forte preoccupazione per i vertici militari tedeschi. Alla risoluzione del problema si rivela particolarmente interessata la Bayer. Gli esperimenti sono condotti a Dachau su 114 prigionieri e a Neuengamme su 100 uomini e 20 bambini. La storia di quest’ultimi è particolarmente atroce. Hanno un’età tra i cinque e i dodici anni e sono trasferiti da Auschwitz a Neuengamme e dopo essere stati infettati con la tubercolosi sono sottoposti ad ogni genere di esperimento.

Quando le truppe alleate staranno per entrare ad Amburgo i bambini saranno trasferiti segretamente presso scuola di Bullenhuser Damm e lì assassinati. Il responsabile di questi omicidi, Kurt Heissmeyer, alla fine della guerra tornerà nella sua città, Magdeburgo, dove eserciterà tranquillamente la sua professione di medico conducendo una vita agiata assieme alla moglie e ai suoi figli. Solo nel 1963 verrà arrestato, processato e condannato al carcere a vita.

Un altra figura di spicco di questi esperimenti è il dottor Helmuth Vetter. Egli sperimenta a Dachau, Auschwitz e Gusen, per conto della Bayer, il Rutenol e il “preparato” 3582. Anche questi esperimenti non conducono di fatto a nessun risultato, se non alla pubblicazione di un inutile articolo scientifico di Vetter sponsorizzato ovviamente dalla Bayer.

Dissenteria

Gli studi sulla dissenteria sono condotti da un gruppo di medici del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz: Josef Mengele, Heinz Thilo e Friedrich Entress. Lo studio della malattia avviene mediante vivisezione dei prigionieri malati di dissenteria, una pratica che riflette la totale mancanza di rispetto per la vita umana. Secondo Mengele, infatti, l’unico sistema per studiare le lesioni interne causate dalla malattia consiste nel sezionare il malato mentre è ancora in vita. Questo approccio crudele viene giustificato da una falsa narrazione di progresso scientifico. In realtà gli esperimenti sulla dissenteria sono soltanto atroci torture che portano alla morte degli esseri umani. La sofferenza inflitta in nome della scienza segna una pagina oscura nella storia della medicina nazista. E’ inutile dire che questi esperimenti non porteranno ad alcun risultato pratico.

Malaria

Dal febbraio 1942 fino all’aprile 1945, nel campo di concentramento di Dachau, vengono condotti esperimenti il cui obiettivo è la ricerca di un vaccino contro la malaria. I prigionieri vengono infettati o attraverso zanzare o con iniezioni di estratti dalle mucose delle zanzare. Dopo aver contratto la malattia sono trattati con i più svariati e fantasiosi farmaci.

A condurre gli esperimenti è il dottor Claus Schilling insieme ad altri medici come Friedrich Hoffman. Le vittime prescelte da Schilling sono soprattutto preti cattolici detenuti nel lager, di cui molti polacchi e cecoslovacchi. Il metodo seguito per l’infezione consiste nell’applicare alle vittime minuscole gabbiette piene di zanzare infette. Nell’arco di dieci giorni i prigionieri sono assaliti da febbri altissime. Vengono curati con crescenti dosi di Piramidone e Neosalvarsan. Dei detenuti infettati soltanto pochi moriranno direttamente a causa della malaria, la maggior parte troverà la morte a causa delle medicine utilizzate da Schilling.

Anche questi esperimenti, oltre alla morte delle vittime, non conducono ad alcun risultato pratico.

Esperimenti nazisti tubercolosi e malaria
Friedrich Hoffman, con in mano una pila di certificati di morte, testimonia sull’omicidio di 324 preti cattolici. Furono esposti alla malaria durante gli esperimenti medici nazisti nel campo di concentramento di Dachau . (Dachau, Germania, 22 novembre 1945) – National Archives and Records Administration, College Park, MD

Febbre gialla

Durante gli eventi bellici il vaccino per la febbre gialla è già disponibile ed utilizzato. Tuttavia, il problema che i tedeschi intendono comprendere è la misurazione delle compromesse capacità lavorative delle persone appena vaccinate. Gli esperimenti sono condotti dal dottor Ding-Schuler, il quale inizia il suo lavoro nel gennaio del 1943. Questi esperimenti risultano molto singolari, in quanto i soldati tedeschi non operano in aree dove esiste il pericolo di contrarre la febbre gialla.

In realtà, gli esperimenti sono effettuati per conto degli alleati giapponesi e vi è coinvolto il professor Eugen Haagen. Due singolari lettere chiariscono questo intreccio criminale. La prima, datata 7 aprile 1944, segnala al professor Haagen, che un medico giapponese ha richiesto colture di febbre gialla e i relativi dati scientifici. La seconda, del 13 aprile 1944, ci informa che il medico giapponese si chiama Kobayashi ed appartiene alla marina del Sol Levante. Kobayashi incontrerà il professor Haagen presso l’Università di Strasburgo, dove avrà un colloquio riguardo al trattamento della febbre gialla e dell’influenza.

Non sappiamo con esattezza quanti prigionieri possano essere morti a Buchenwald in seguito a questi esperimenti, ma si conosce con certezza il numero di prigionieri infettati: quattrocentottancinque di cui novanta di origine olandese.

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