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I Mischlinge e il “Primo Regolamento alla Legge sulla Cittadinanza”
La questione dei Mischlinge sembra essere stata definita in maniera chiara e inequivocabile dal Primo Regolamento alla Legge sulla Cittadinanza del 14 novembre 1935. Tuttavia, l’applicazione pratica della legge mette immediatamente in luce una serie di problemi sociali, amministrativi e legali che emergono in tutta la loro drammaticità.
Se il destino degli Ebrei puri è evidentemente segnato verso la via della distruzione, quello dei Mischlinge i cosiddetti mezzi ebrei rimane più problematico. Con quali criteri si dovranno collocare i Mischlinge tra gli ebrei puri e con quali nel gruppo dei non ariani?
Le differenti categorie di non ariani e le oro definizioni si presentano come segue:
Mischlinge secondo grado
- Persone con un nonno ebreo
Mischlinge primo grado
- Persone con due nonni ebrei, ma che non sono di fede giudaica.
- Non hanno congiunti ebrei alla data del 15 settembre 1935
Ebrei puri
- Persone con due nonni ebrei, ma che sono di fede giudaica.
- Oppure hanno un congiunto ebreo alla data del 15 settembre 1935
- Persone con tre o quattro nonni ebrei.
I Mischlinge di secondo grado
Per uscire dalla definizione di non ariani, i Mischlinge di secondo grado devono dimostrare che il nonno “presunto ebreo” non lo sia realmente.
L’unico sistema per poterlo fare è quello di presentare il proprio certificato di nascita o di battesimo, quelli dei genitori e quelli dei nonni.
Purtroppo, però dimostrare di essere “ariani” è molto complicato, in quanto reperire questi documenti è molto difficile, se non spesso impossibile. A questo va aggiunto il fatto che a partire dal 1875-76 le registrazioni delle nascite sono affidate alle Chiese tedesche.
Ci si deve quindi rivolgere ai cosiddetti Sippenforscher o come diremo noi in italiano “genealogisti di fiducia”. Il loro compito, infatti, è quello di effettuare tutte le necessarie ricerche negli archivi, al fine di riconoscere l’arianità al proprio cliente.
Per un Mischlinge di secondo grado significa riappropriarsi di tutti i propri diritti civili ed uscire da quella sfera di assenza di garanzie legali nei quali la Legge sulla Cittadinanza del 15 settembre 1935 li sta condannando.
Una volta avviata la procedura di ricorso questa può essere respinta o accolta, in questo caso il Mischlinge di secondo grado diviene a tutti gli effetti un Cittadino dello Stato.
Un “Cittadino dello Stato è quella persona che gode della protezione del Reich Tedesco”1.
Il processo decisionale è denominato “Befreiung” liberazione e può condurre ad una “unechte Befreiung” liberazione parziale o ad una “echte Befreiung” liberazione completa.
Una “unechte Befreiung” liberazione parziale consiste nel riconoscimento giudiziale della arianità del nonno presunto ebreo, ma nel contempo pone particolari motivi di dubbio tali da rendere l’ex Mischling un tedesco “dimezzato”. Per ottenere una “liberazione completa” nella contorta mentalità nazista il Mischling deve dimostrare anche “meriti personali”2.
Per dirla diversamente, alla riabilitazione giuridica bisognava sommare un comportamento “meritevole” in grado di dimostrare l’arianità e dissolvere qualsiasi ragionevole o irragionevole dubbio.
Le domande di liberazione completa sono poi sottoposte direttamente a Adolf Hitler, tramite il canale del Ministero dell’Interno e della Cancelleria del Reich, per la decisione finale3.
I Mischlinge di primo grado
Essere un Mischling di primo grado espone il malcapitato cittadino a maggiori difficoltà nel dimostrare di non appartenere alla categoria dei non ariani.
Egli deve riuscire a dimostrare la non ebraicità di ambedue i nonni o almeno dimostrare di avere un solo nonno ebreo, in modo tale da poter essere riclassificato come Mischling di secondo grado.
Bisogna però sottolineare, che questa categoria di cittadini si batte spesso per veder annullata la classificazione di “ebraicità”, piuttosto che il riconoscimento della propria “arianità”.
Occorre infatti tenere presente che un Mischling di primo grado è considerato ebreo puro qualora appartenga alla religione giudaica o abbia congiunti ebrei.
Se il secondo caso è facilmente dimostrabile, il primo può essere soggetto a decisioni particolarmente oscillanti da parte dei Tribunali. Ne è un bell’esempio quello riportato dallo storico Raul Hilberg4.
Nel 1941, il Tribunale amministrativo del Reich esaminò la richiesta di un mezzo ebreo che non era stato educato nella fede giudaica e che non era mai stato iscritto in nessuna sinagoga. Ciononostante, i giudici lo dichiararono ebreo perché era provato che, dopo il 1914, a più riprese, lui stesso si era qualificato come ebreo in diversi questionari e documenti ufficiali, senza, in seguito, avere mai fatto nulla per rettificare presso le autorità competenti l’immagine che aveva dato in quel modo di sé stesso. Il solo fatto di non essersi opposti a una presunta ebraicità, bastava dunque a giustificare una classificazione nella categoria degli Ebrei.
La discriminazione riservata ai Mischlinge
Sebbene le limitazioni dei diritti civili e le discriminazioni dei Mischling non sono paragonabili a quelle subite dagli Ebrei puri, come vedremo di seguito sono comunque molto pesanti.
In base alle disposizioni previste dalla legge sulle eredità nessuno di loro può ereditare una impresa agricola. E’ vietato essere editore o pubblicare come autore qualsiasi libro e di conseguenza sono anche esclusi dalla Camera della Cultura del Reich.
Naturalmente non possono ricoprire incarichi nell’Amministrazione Pubblica e nel Partito Nazionalsocialista. Tuttavia, rimane loro la possibilità di far parte dell’esercito, ma soltanto come soldati semplici, con preclusione ai gradi superiori. Va detto che a partire dall’aprile 1940 su disposizione del maresciallo Wilhelm Keitel verranno successivamente esonerati dal servizio attivo.
Per quanto riguarda le disposizioni relative al diritto di famiglia tedesco, è loro impedita la possibilità di esercitare la funzione di tutori legali dei bambini tedeschi o Mischlinge di secondo grado.
Inoltre, i propri figli non possono godere delle numerose esenzioni fiscali riservate ai nuclei famigliari tedeschi della Germania nazista.
Per contro, contrariamente a quanto previsto agli ebrei puri, ai Mischlinge non verrà mai imposto l’obbligo di indossare la famigerata “Stella di David” sugli abiti e non avranno bisogno di speciali autorizzazioni per i matrimoni con partner ariani. Anche nell’ambito professionale non avranno particolari ripercussioni, infatti, potranno liberamente svolgere qualsiasi attività nel mondo degli affari.
Secondo i censimenti della Germania nazista il numero dei Mischlinge, presenti nel territorio del Reich e nell’Austria annessa, è suddiviso in 64.000 appartenenti alla categoria di primo grado e 43.000 al secondo grado. Se apparentemente, per i vertici nazisti, questi dati possono fare supporre che il problema abbia un’importanza secondaria, essi non smetteranno mai di monitorarlo.
La Germania non potrà mai definirsi totalmente judenfrei finché esisteranno i Mischlinge.
Il destino dei Mischlinge in Germania
Fin dall’inizio della concezione del concetto di Mischlinge, il Partito Nazista non ha mai visto di buon occhio l’esistenza di questa “terza razza”. All’interno del Partito, l’opinione costantemente ribadita è che i Mischlinge di primo grado devono essere completamente assimilati agli ebrei e condividerne la sorte.
Se fino 1941, questa posizione non aveva ancora guadagnato abbastanza forza per esercitare pressioni decisive, dopo l’invasione dell’Unione Sovietica, la decisione di avviare concretamente la “Soluzione Finale” ha riacceso il dibattito sui Mischlinge.
Prima riunione sul problema Mischlinge 13 ottobre 1941
La burocrazia ministeriale e il Partito hanno ufficialmente riaperto la questione in una riunione tenutasi il 13 ottobre 1941. Da un lato, c’era il capo dell’Ufficio Politico per la Razza del Partito, Walter Gross, e dall’altro, il Capo della Cancelleria, Hans Lammers. Di fronte alla rigidità delle posizioni del Partito, Lammers ha concesso una piccola apertura: non c’era alcuna opposizione del Ministero degli Interni alla sterilizzazione di massa di tutti i Mischlinge di sangue ebraico. Per quanto riguardava i matrimoni misti, Lammers propone un divieto assoluto di matrimonio tra Mischlinge. Si devono autorizzare soltanto i matrimoni tra Mischlinge e tedeschi, in modo da diluire progressivamente la componente di sangue ebraico.
Gross, tuttavia, ribatte che sarebbe più sensato fare il contrario: autorizzare solo i matrimoni tra Mischlinge. Questo avrebbe portato col tempo alla generazione di ebrei sempre più puri che, alla fine, “sarebbero potuti soccombere ad ogni forma di sterminio”.
La discussione tra Lammers e Gross è puramente accademica, ma saggia le due opposte visioni sul problema: il Partito vuole lo sterminio, i burocrati preferiscono una lenta estinzione naturale.
Seconda riunione a Wannsee sul problema Mischlinge 20 gennaio 1942
La proposta di Reinhard Heydrich
Il 20 gennaio 1942, la questione dei Mischlinge viene posta con grande forza durante la famosa Conferenza di Wannsee. La posizione del Partito viene espressa al più alto livello da Reinhard Heydrich, che giunge con una serie di proposte già pronte:
- I Mischlinge di 1° grado devono seguire la stessa sorte degli ebrei nell’ambito della “soluzione finale” vale a dire l’evacuazione a meno che:
- siano sposati con persone di sangue tedesco e dal matrimonio siano nati figli.
- siano già stati esentati cioè “liberati” per deliberazione del Partito o dello Stato.
I Mischlinge di 1° grado esclusi dall’evacuazione devono essere sterilizzati su base volontaria. La sterilizzazione, pur essendo volontaria, deve essere considerata il requisito per poter rimanere in Germania; gli sterilizzati saranno liberati da tutte le restrizioni alle quali erano soggetti.
- I Mischlinge di 2° grado devono essere sostanzialmente assimilati ai tedeschi ad eccezione di tre casi nei quali devono essere assimilati agli ebrei:
- Mischlinge di 2° grado nati dal matrimonio tra due Mischlinge
- Aspetto razziale esteriore particolarmente sfavorevole che li faccia assomigliare agli ebrei
- Giudizi particolarmente negativi da parte di autorità politiche o di polizia comprovanti che il soggetto si sente ebreo e si comporta come tale.
L’opposizione di Stuckart
La posizione espressa dal capo della Polizia di Sicurezza e SD, Reinhard Heydrich, annulla di fatto le deliberazioni del “Primo Decreto supplementare alla legge sulla cittadinanza tedesca.”. I burocrati non possono accettarle, ma neppure opporvisi in modo risoluto. Si badi bene che la posizione dei burocrati non può essere considerata come dettata da considerazioni umanitarie. L’opposizione è più che altro dettata da considerazioni di ordine legale e amministrativo.
Anche se non sono chiare i reali motivi di opposizione alla proposta di Heydrich, Stuckart si limita a far notare che le soluzioni proposte comportano “oneri amministrativi infiniti”. Propone che la sterilizzazione sia resa obbligatoria e per quanto riguarda i matrimoni misti, che siano sciolti de iure.
Anche sedi fatto, non si può definire la Conferenza di Wannsee un successo per il Partito, la questione è stata posta ai massimi livelli.
Terza riunione sul problema Mischlinge 6 marzo 1942
La terza riunione sul problema dei Mischlinge si svolge il 6 marzo 1942 a un livello più basso. L’accesa discussione che ha luogo produce due proposte di soluzione. La prima riprende l’idea della sterilizzazione di massa, la seconda, voluta dai rappresentanti del Partito, riprende le posizioni espresse il 20 gennaio da Heydrich. Applicandole, sostengono i rappresentanti del Partito, rimarrebbero pochissimi Mischlinge che potrebbero essere sterilizzati e lasciati morire in pace nel territorio del Reich. Le due proposte vengono inviate alle autorità superiori.
Il destino dei Mischlinge tra burocrazia e partito
A questo punto, Wilhelm Stuckart esprime senza reticenze la sua posizione in una lettera del 16 marzo 1942. Stuckart ricorda che le Leggi di Norimberga hanno prodotto un risultato: l’emigrazione degli ebrei per tre quarti e dei mezzi ebrei. Gli altri mezzi ebrei, i Mischlinge di primo grado, sono integrati nella comunità tedesca, combattono al fronte e lavorano. Molti sono stati poi “liberati” anche per ordine diretto di Adolf Hitler, pur essendo stati classificati come ebrei dalle definizioni di legge.
A questo punto, una legge generale rimetterebbe in discussione la legge e la volontà del Führer. In secondo luogo, se non coinvolgessimo “ebrei liberati”, sarebbe illogico coinvolgere i Mischlinge di primo grado. Se ciò non fosse sufficiente, occorrerebbe pensare ai parenti di puro sangue tedesco: vista la grande quantità di persone coinvolte, ci sarebbe da aspettarsi una qualche reazione popolare. Infine, sottolinea come non si possa rinunciare a “quella parte di sangue tedesco che essi portano in sé”. In sintesi, Stuckart rimane nella sua posizione e ribadisce la soluzione della sterilizzazione e dell’estinzione, anche se questa si realizzerà in trenta o quaranta anni.
L’intervento di Wilhelm Stuckart è seguito da una lettera di risposta del Ministro della Giustizia Schlegelberger, che avanza idee analoghe, se non “più benevole”. La burocrazia si pronuncia, e ciò basta a rallentare l’iniziativa del Partito. Tuttavia, la calma dura assai poco.
Voci di un tentativo di deportazione dei Mischlinge
Nel settembre 1942, la voce che annuncia la deportazione dei Mischlinge di primo grado dalla Germania verso l’Est è così insistente che Bernhard Losener, massimo esperto di problemi giudaici del regime e vero autore della definizione degli ebrei, scrive a Heinrich Himmler. Se la sterilizzazione appare impossibile in tempo di guerra, questa potrà essere ottenuta assai facilmente dopo il conflitto. Considerato poi che i Mischlinge ancora fertili, e quindi bisognosi di sterilizzazione, sono solo 39.000 individui. Riprendendo le argomentazioni di Stuckart, anche Losener sottolinea gli interventi di liberazione di Hitler e raccomanda di porre l’intera questione nelle mani del Führer.
Adolf Eichmann e gli studi di sterilizzazione
Per superare questa situazione di stallo, viene indetta un’altra riunione il 27 ottobre 1942. La presiede Adolf Eichmann, capo dell’ufficio IV-B-4, responsabile delle questioni ebraiche. Durante questa riunione, gli uomini dell’RSHA presentano una novità che non è emersa nelle precedenti discussioni: grazie agli ultimi studi medici, la sterilizzazione di massa può essere attuata anche durante la guerra.
Di fronte a questo “progresso” della medicina tedesca, tutti i partecipanti concordano: si deve procedere con la sterilizzazione di massa di tutti i Mischlinge di primo grado. Questa sterilizzazione sarà operata su base volontaria, ma chi si rifiuterà non potrà più risiedere in Germania. I Mischlinge di secondo grado, a questo punto, devono essere considerati tedeschi a tutti gli effetti, pur con le limitazioni della loro categoria
Il problema dei Mischlinge sembra definitivamente risolto con la parziale vittoria del partito. Tuttavia, Adolf Eichmann, insieme ai membri dell’RSHA, sostiene che la sterilizzazione di massa sia possibile. Ma quali considerazioni guidano questa sua affermazione?
Esperimenti di sterilizzazione ad Auschwitz
Già dal maggio 1941, Heinrich Himmler si sta muovendo per trovare una soluzione al problema della sterilizzazione di massa. Durante una riunione tenuta a Berlino il 7 luglio 1942, Himmler incarica il professor Karl Clauberg di recarsi ad Auschwitz e di continuare i suoi studi sulla sterilizzazione non chirurgica su prigioniere ebree. In precedenza, il 10 marzo 1942, Himmler ha finanziato il dottor Madaus, che sta conducendo ricerche sulla sterilizzazione ottenuta tramite l’estratto di Caladium seguinum, una pianta sudamericana che ha dato buoni risultati sui ratti. Il professor Madaus trasferisce le sue ricerche ad Auschwitz nel settembre 1942.
Quasi contemporaneamente, nell’agosto 1942, Himmler avvia la sperimentazione di un terzo sistema alternativo per la sterilizzazione ad Auschwitz: l’uso dei raggi X. Il dottor Horst Schumann conduce gli studi su cavie umane.
Così, durante la riunione del 27 ottobre 19425, Eichmann annuncia insieme ai colleghi dell’RSHA che la sterilizzazione di massa è possibile. Himmler è evidentemente certo di ottenere risultati positivi con tre diverse tecniche testate direttamente su cavie umane. Nel frattempo, centinaia di donne e uomini di stavano morendo in modo orrendo ad Auschwitz, nel tentativo di eliminare il problema dei Mischlinge tedeschi.
Tuttavia, nessuno dei tre metodi di sterilizzazione darà risultati pratici, e i Mischlinge tedeschi riusciranno a sfuggire alla deportazione e alla sterilizzazione.